Il taxi, così come lo conosciamo oggi, è facilmente riconoscibile in quanto è identificato da una insegna luminosa con la scritta TAXI apposta sul tettuccio dell'auto che è di colore bianco.
Tuttavia, il colore bianco è stato solo l'ultimo dei colori utilizzati negli anni dai taxi, che in precedenza avevano una colorazione diversa.
In origine, il taxi doveva essere bicolore, nero e verde con una riga che andava a separare i due colori, nella quale dovevano essere presenti i colori del comune del taxi; ecco quindi che ad esempio a Roma i taxi avevano la riga di colore giallo-rosso. Colori, quelli del nero e del verde, che furono probabilmente scelti in epoca fascista, in quanto lo stesso Mussolini aveva indicato come colori per le divise dei giovanni Balilla, proprio il verde ed il nero.
Successivamente, probabilmente sulla spinta dell'emulazione del colore del taxi negli USA, in Italia venne adottato, negli anni '70 il colore giallo, quando appunto si decise di modificare la colorazione per renderla più individuabile e maggiormente identificabile.
Tale colorazione rimase in voga per più di 20 anni, fino al 1993, quando per motivi principalmente legati alla praticità (il giallo dei taxi non era mai un colore di serie, pertanto nel momento dell'acquisto di una nuova autovettura, i tassisti dovevano spendere di tasca loro dei soldi per colorarla di giallo ed inoltre al momento della vendita del loro usato, la macchina gialla non aveva appeal in quanto ovviamente di un colore che tutti identificavano col taxi), il colore dei taxi in Italia, per le nuove autovetture destinate ad essere taxi, divenne il bianco.
Ecco perchè alcuni taxi che erano stati acquistati prima di questa decisione, hanno potuto continuare a circolare e ad offrire i loro servizi.