Lo sviluppo del servizio taxi in Italia, trova le sue origini all'inizio del secolo XX. Già nei primi anni del '900, infatti le prime compagnie taxi, videro la luce, inizialmente a Roma, poi a Milano, Torino e Firenze.
Il trasporto avveniva sia in carrozze trainate da cavalli, sia con le prime automobili realizzate con il tassametro che circolavano in Italia.
Una caratteristica che forse non tutti sanno, è che il senso di marcia, anche in Italia, fino agli anni 20, non era univoco, nel senso che ciascuna provincia poteva scegliere quale fosse la "mano da tenere"; ecco quindi che ad esempio, a Roma e a Milano, si teneva la sinistra, mentre a Brescia la destra. Ovviamente, con l'introduzione sempre maggiore di automobili, questa diversificazione divenne molto problematica, ed a testimonianza di ciò, ci furono numerosissimi incidenti stradali provocati da coloro che si spostavano nelle province nelle quali il senso di marcia era opposto a quella della loro. Ecco quindi che nel 1923, un Regio Decreto, regolamentò il senso di marcia da tenere in tutta Italia, tenendo quindi la destra, ed a Roma, ad esempio, tale decreto divenne effettivo il 20 ottobre 1924.
Con il passare degli anni, le grandi città hanno visto aumentare in maniera consistente il numero dei taxi presenti sul territorio fino ad arrivare ai numeri attuali: si va da Roma, che ha 7683 taxi, a Milano dove ne circolano 4855, poi Napoli, 2371, Torino 1504 e Genova 869. Per quanto riguarda la gestione delle licenze, risulta essere a carico del singolo comune.